O per lo meno in teoria.

Le liste di attesa interminabili sono un caposaldo della cultura italiana, quasi come la pizza o la pasta.
Quando è ahimè necessaria una visita o un esame di laboratorio, la reazione del cittadino è sempre la stessa.

liste di attesa fisioterapia
….

Eppure non dovrebbe essere così.

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Cosa dice la legge sulle liste di attesa troppo lunghe?

La legge si è effettivamente espressa, come spesso succede, da tempo. Dal ’98, quasi vent’anni fa.

In quell’anno entrò in vigore un decreto legislativo (n°124 del 29/4/98, qui sulla gazzetta ufficiale) che cita testualmente (all’articolo 3 comma 13):

“qualora l’attesa della prestazione richiesta si prolunghi oltre il termine fissato dal direttore generale ai sensi dei commi 10 e 11, l’assistito puo’ chiedere che la prestazione venga resa nell’ambito dell’attivita’ liberoprofessionale intramuraria”

Cosa vuol dire?

Che se nell’ambito territoriale (la ATS, o ex ASL) non c’è una struttura che possa fornire la prestazione nei tempi dettati dalla legge, la struttura convenzionata è tenuta a fornirla “nell’ambito dell’attività liberoprofessionale intramuraria”, la cosiddetta intramoenia.
E sopratutto, la differenza di costo tra la prestazione privata ed il ticket sarà a carico dell’azienda sanitaria.

Ma quali sono i tempi di legge per l’erogazione delle prestazioni?

Per questo ci riferiamo alla Lombardia, dato che siamo a Milano.

La regione ha recepito le indicazioni nazionali (il PNGLA, ovvero Piano Nazionale di Governo delle Liste di Attesa, consultabile qui) con un decreto regionale (n°7796 del 17/01/2018, consultabile qui), che sostanzialmente dice che per le prime visite è prevista una classificazione di priorità:

  • U, urgente, nel più breve tempo possibile o, se differibile, entro 72 ore; da riservare ai casi gravi in cui vi può essere un reale rischio per la vita del paziente
  • B, breve attesa, breve attesa ovvero può aspettare fino ad un massimo di 10 giorni
  • D, entro 30 giorni le visite ed entro 60 giorni le prestazioni strumentali (Risonanze, Lastre, Tac, ecc.)
  • P, programmabile, riferita a problemi che richiedono approfondimenti ma che non necessitano di risposta in tempi particolarmente rapidi, ovvero per prestazioni non urgenti ma programmabili anche oltre i 180 giorni secondo indicazioni cliniche stabilite di volta in volta dal medico.

Inoltre, per le priorità Urgenti, U, non sarà più necessario l’apposizione del Bollino verde da parte del medico prescrittore.

Aggiungiamo che, ovviamente, la “garanzia dei tempi  massimi di attesa” è relativa solo alle categorie B e D. Nella categoria P rientrano i casi non urgenti, e per chi si trova nella U ci si aspetta una certa celerità.

O per lo meno la si spera.

Perché nessuno ne ha mai approfittato?

Per due motivi:

  1. il decreto lo dice chiaramente, “l’assistito può chiedere”. Ma l’azienda sanitaria non è tenuta a dircelo.
    Non lo sapete? Sapetelo!
  2. se l’aveste saputo, per chiederlo avreste anche dovuto sapere le disponibilità per quell’esame, in tutto l’ambito territoriale. Il che significava contattare personalmente TUTTE le strutture dato che, di nuovo, l’azienda sanitaria non era tenuta a saperlo.

Inoltre diciamocelo, oltre a non essere dovuta ad informare i pazienti, l’azienda sanitaria in realtà non ne aveva nessun interesse. Dato che, di fatto, si sarebbe trovata a dover fornire comunque la prestazione ad un costo molto maggiore.

Come sono cambiate le cose oggi?

In realtà non è che siano cambiate, per lo meno a livello legislativo.

Ma per fortuna siamo nel XXI secolo, esistono i computer, e la regione lombardia ha creato una utilissima pagina nella quale si possono verificare in tempo reale le disponibilità degli ospedali per le varie prestazioni.
O meglio, una pagina dove troverete l’elenco dei siti di tutte le ATS lombarde, all’interno dei quali ci sarà la pagina delle liste di attesa (qui per chi vive a Milano e provincia).

Inoltre, andando direttamente ad uno sportello, sarà lo stesso operatore che, in caso in sede non fosse possibile avere l’esame in tempo, indicherà quale struttura all’interno della ATS ha un posto libero per tempo.

E se non dovesse esserci da nessuna parte, rimane sempre valida la legge di cui sopra, per cui avrete diritto (ma dovrete chiederlo) al trattamento in intramoenia al costo del ticket.

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Liste di attesa? Mai più!
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