Come si suol dire “non tutti i mali vengono per nuocere”.

Tra tutte le conseguenze più o meno gravi che ci ha lasciato la pandemia una che ci tocca tutti, e noi terapisti in particolar modo, è il cambiamento dello stile di vita. Che, non c’è bisogno di dirlo, è virato per tutti verso la sedentarietà.

Ed è un problema, sicuramente per noi adulti ma ancor di più per i più piccoli.

Perché il movimento per loro non è solo uno sfogo ma è sopratutto ciò che guida il corretto sviluppo, sia fisico che metabolico.

La sedentarietà dei giovanissimi non è un problema nuovo e già da anni c’è chi ne parla. In Italia non siamo messi così male come in altre realtà, ma la situazione era già da qualche anno in lento ma progressivo peggioramento.

Peggioramento a cui la pandemia ha dato, come possiamo immaginare, una grandissima accelerata.

La pandemia ha però anche dato lo spunto per un primo passo nella direzione giusta. Probabilmente vivere chiusi in casa con i propri figli per qualche mese ha messo davanti agli occhi di tutti il significato della parola “sedentarietà” e di come i bambini la vivano.

E qualche ingranaggio ha cominciato a muoversi,

Nella legge di bilancio recentemente approvata l’articolo 109 dispone la “graduale introduzione dell’insegnamento dell’educazione motoria nella scuola primaria da parte di docenti forniti di titolo idoneo, nelle classi quinte, a partire dall’a.s. 2022/2023, e quarte, a partire dall’a.s. 2023/2024”.

E voi direte “ma l’educazione motoria nelle scuole c’è già”. Ed è vero, ma la cosa importante sono le parole che seguono: “da parte di docenti forniti di titolo idoneo”.

Oggi l’educazione motoria viene sì insegnata, ma dalle maestre che sante e volenterose fanno del loro meglio senza avere però una preparazione specifica. Ma oggi, nel 2022, non è più sufficiente: dopotutto ci sarà un motivo per cui esiste un corso di laurea in “scienze motorie”.

Ora però le classi quinte prima e quarte poi potranno avere accesso ad una educazione motoria adeguata. Ovviamente la cosa non sarà immediata, bisognerà fare un concorso ad hoc, stilare delle graduatorie e quant’altro, ma finalmente vedremo delle persone preparate guidare i bambini verso uno stile di vita e verso una vita migliori.

E speriamo che nel tempo il provvedimento venga esteso anche alle altre classi ed alle scuole materne.

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L’educazione motoria torna a scuola!
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