La valutazione funzionale è la valutazione specifica del fisioterapista.
Nel nostro studio di fisioterapia a Milano, precede sempre ogni percorso riabilitativo.
E così dovrebbe essere ovunque, perché serve a stabilire dove e come lavorare.
A cosa serve la valutazione funzionale?
Per la fisioterapia è l’equivalente della valutazione medica per la medicina: entrambe danno indicazioni precise sul percorso curativo da intraprendere, nei rispettivi ambiti.
La valutazione funzionale serve a rendere personale il percorso curativo scelto.
Due persone possono avere la stessa diagnosi, ma presentarsi con segni e sintomi diversi.
Il percorso curativo non potrà, o meglio non dovrà, essere lo stesso per entrambe, ma dovrà adeguarsi al singolo caso.
Ogni paziente presenterà le sue sfumature, ed il professionista, nel nostro caso il fisioterapista, dovrà coglierle ed interpretarle.
In cosa consiste la valutazione funzionale?
A differenza della valutazione medica, che si concentra sulla entità del danno anatomico (in primo luogo per stabilire l’indicazione ad un intervento chirurgico), la valutazione del fisioterapista si concentra sulla funzione.
E quindi ad esempio:
- Come si muove la spalla?
- Quanto si piega il ginocchio?
- A che punto del movimento inizia a fare male?
- Facendo che cosa compare il sintomo?
La priorità si dà al come funziona, o meglio al come non funziona adeguatamente la parte dolorosa.
E con la valutazione funzionale si tenta di quantificare come le singole strutture corporee contribuiscano a creare il problema.
La ragione è semplice: se è vero che ad un danno anatomico corrisponde una limitazione funzionale, non è detto che un grosso danno corrisponda ad una grande limitazione.
O viceversa.
Spesso l’entità della limitazione non è spiegabile, in proporzione, dal danno anatomico riscontrato dalla valutazione medica.
Ed in questi casi il “colpevole” è, spesso, da ricercare altrove.
Come? Con la valutazione funzionale.
Determinato cosa contribuisce al problema e come, è possibile stabilire cosa fare per risolverlo, come farlo e quando.
Si stabilisce cioè un piano riabilitativo, nel nostro caso fisioterapico, personalizzato.
Questo è il modo corretto di lavorare, e nel nostro studio di 18 a Milano è così che ci piace farlo.
Valutazione funzionale e diagnosi sono la stessa cosa?
Valutazione funzionale e diagnosi sono due cose completamente differenti.
La diagnosi, che nasce dalla valutazione medica (e medica soltanto) può essere considerata come il “titolo” del problema del paziente.
È specifica e generale allo stesso tempo:
- Specifica perché deve indicare in modo né confondibile né fraintendibile il problema
- Generale perché al suo interno racchiude tutte le sfumature possibili del problema
È l’unica ad avere valore medico legale: il medico che la produce si assume la responsabilità di ciò che scrive a livello civile e penale.
È su questa che tribunali ed assicurazioni basano le loro valutazioni e perizie.
Inoltre individua a livello scientifico dei percorsi terapeutici provati, sulla base dei quali verrà poi strutturato quello specifico per ogni paziente.