Il percorso di rieducazione
Dopo un trauma o un intervento chirurgico, è essenziale impostare un percorso terapeutico fisioterapico, e questo deve avere due obiettivi cardine, in ordine:
- guidare il processo di guarigione, in modo che proceda velocemente e senza intoppi
- rieducare la parte lesionata, per far si che torni a muoversi nel modo migliore possibile non solo come quantità di movimento, ma sopratutto come qualità.
Il processo di guarigione
Una struttura lesionata da un trauma o da un intervento chirurgico va protetta, e nella maggior parte dei casi questo significa tenerla ferma.
Immobilizzare impedisce alla lesione di riaprirsi o peggiorare, ma ha anche degli effetti negativi:
- i muscoli si atrofizzano
- i tendini si indeboliscono
- le articolazioni si irrigidiscono
- il sangue e la linfa scorrono peggio, producendo edemi
- ecc.
Inoltre questi effetti negativi possono andare a rallentare o bloccare il processo di guarigione.
Il trattamento fisioterapico ha lo scopo di trovare un equilibrio tra effetti negativi e benefici, per far si che
- i processi di guarigione non si fermino
- contrastare gli effetti negativi (la rigidità articolare, il gonfiore, la perdita di tono, il dolore, ecc.)
- portarsi avanti nella fase successiva, cioè la rieducazione, in modo da accorciare i tempi di recupero
La rieducazione
A guarigione conclusa (in realtà questa fase inizia precocemente, nella fase finale della guarigione), l’obiettivo diventa riportare il tutto ad un funzionamento normale, e quindi:
- recuperare il tono muscolare perso
- recuperare la mobilità delle articolazioni irrigidite con opportune tecniche di terapia manuale
- recuperare la propriocezione e la qualità del movimento, in modo da ridare funzionalità e prevenire delle ricadute
- correggere i vizi posturali che possono aver condotto al problema, o possono esserne nati in conseguenza, attraverso un percorso di rieducazione posturale