protrusione discale dolore milano
ma quindi fanno male o no?

Abbiamo già discusso di protrusioni ed ernie, e di alcuni dei meccanismi attraverso i quali questi possano provocare dolore.

Effettivamente, quasi tutte le persone che soffrono di mal di schiena e che effettuano una risonanza magnetica si troveranno infelici possessori di una o più protrusioni discali, ed a causa di questo è sempre più opinione comune che protrusione e dolore siano sinonimi.

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E capita anche, purtroppo, che ciò venga sfruttato come capro espiatorio in tutte quelle situazioni dolorose che non rispondono a nessun trattamento. Dopotutto, “con una schiena così…”.

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E quindi, le protrusioni fanno male?

Ni. Non sempre. Fortunatamente, perché se davvero ogni protrusione fosse sempre causa di dolore, due sarebbero le conseguenze:

  1. nessuno guarirebbe dal mal di schiena, perché come già detto, non si torna indietro, le protrusioni non rientrano. E noi fisioterapisti saremmo inutili
  2. praticamente tutti saremmo piegati con il mal di schiena

Si è osservato infatti è che una altissima percentuale di persone è “portatrice sana” di protrusioni, e cioè ha dei dischi degenerati senza aver magari mai sofferto di mal di schiena in tutta la vita.

Ottime notizie quindi. O per lo meno buone, perché anche se non fanno male, il fatto che ci siano deve suonare come un campanello di allarme.

Ma, e questa è la cosa importante, il fatto che ci siano delle protrusioni non significa che siano quelle a causare il dolore.

Come faccio quindi a capire se sia lei a far male?

Ricordiamoci sempre che la diagnosi deve essere fatta sul paziente e confermata dagli esami clinici, e non al contrario.

Fare la diagnosi sulla base del risultato dell’esame ed appiccicarla al paziente porta molto spesso ad errori anche grossolani.

Per determinare se sia lei a far male, è necessario, in ordine:

  • fare una appropriata valutazione
  • che il dolore abbia determinate caratteristiche di qualità e localizzazione
  • che i sintomi rispondano ad opportuni test specifici per i nervi e/o per i dischi vertebrali
  • che gli esami clinici confermino l’ipotesi fatta con i punti sopra

Ma com’è possibile che una protrusione non sia dolorosa?

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…e quindi?

Se la risonanza dice che c’è una protrusione, il disco ha un problema.

Magari la protrusione arriva anche a livello del midollo (“la protrusione impronta sul sacco durale”, frase tanto comune nelle risonanze).

Quello che tendiamo a dimenticare, è che il corpo umano è fatto decisamente bene. Questo significa due cose:

  • sono concessi dei “margini di errore”. Tra le varie strutture c’è un del gioco che permette l’adattamento agli spostamenti dei tessuti dovuti al movimento e ad eventuali problemi. Se la protrusione spinge, il nervo, almeno un poco, si sposta.
  • il corpo reagisce ai problemi adattandosi. Entro certi limiti ovviamente, ma ai professionisti capita di vedere risonanze o tac con dei quadri clinici disastrosi ma nessun sintomo.

E’ su questi due punti che si gioca la partita del fisioterapista.

Non siamo medici, e quindi non possiamo modificare il corpo come fanno i medici attraverso la chirurgia.

Quello che possiamo fare, e che facciamo, è sfruttare le capacità del corpo.

Attraverso varie tecniche, sia manuali che osteopatiche, si tratta il sintomo in acuto.

E con un appropriato percorso di rieducazione posturale si trovano delle strategie che consentano di adattarsi al problema.

Non potremo cancellare la protrusione, ma di sicuro possiamo insegnarvi a conviverci senza dolore!

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Senza impegno saremo lieti di rispondere alle vostre domande per capire insieme se nel nostro centro potrete trovare le risposte che cercate!

Protrusione = dolore ?
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